Il Consiglio d'Europa, con sede presso il ‘Palais de l’Europe’ a Strasburgo, è la più antica organizzazione politica europea. Istituito il 5 maggio 1949 da dieci paesi fondatori, è composto attualmente da 47 Stati membri, tra cui i 28 membri dell'Unione europea.
L'obiettivo principale del Consiglio d'Europa è quello di garantire la dignità dei cittadini europei, vigilando sul rispetto dei valori fondamentali dell’Organizzazione: democrazia, diritti umani e primato del diritto. Tali valori, posti alla base di una società tollerante e civile, sono indispensabili per la stabilità, la crescita economica e la coesione sociale del continente, e fungono da guida nella ricerca di soluzioni ai principali problemi di interesse comune, quali: terrorismo, criminalità organizzata e corruzione, criminalità informatica, bioetica e clonazione, razzismo e pregiudizi, violenze nei confronti delle donne e dei bambini, tratta di esseri umani.
L'organizzazione promuove la propria attività mediante convenzioni internazionali, miranti ad armonizzare le legislazioni nazionali e a renderle conformi alle norme dell’organizzazione. Ad oggi, sono state elaborate oltre 200 convenzioni, la più nota delle quali è la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che enuncia i diritti e le libertà che gli Stati membri hanno l'obbligo di garantire a qualsiasi persona soggetta alla loro giurisdizione. Le molteplici iniziative del Consiglio vengono inoltre attuate mediante risoluzioni e raccomandazioni rivolte agli Stati membri.
In particolare, il Consiglio d’Europa ha dato luogo ad importanti iniziative come GRECO, finalizzato alla lotta alla corruzione, ECRI, per la lotta al razzismo e all’intolleranza, GRETA, contro la tratta di esseri umani, GREVIO, gruppo di esperti contro la violenza sulle donne e violenza domestica. Ha da poco adottato una nuova iniziativa volta alla valorizzazione delle arti e della cultura Rom, la più grande minoranza presente in Europa. Lo stato di adeguamento dei Paesi membri in tali ambiti viene monitorato dall’organizzazione, la quale presenta raccomandazioni attraverso organi di controllo specializzati ed indipendenti.
La Corte europea dei diritti dell'uomo è l'organo giudiziario destinato a garantire a tutti i cittadini europei il rispetto dei diritti umani; può essere adita sia dagli Stati che dai singoli individui, indipendentemente dalla loro nazionalità; il riconoscimento della sua giurisdizione è obbligatorio per tutte le Parti contraenti.
Segretario Generale dell'organizzazione è il norvegese Thorbjorn Jagland. Segretario Generale aggiunto è l'italiana Gabriella Battaini-Dragoni.
L'Ufficio di Venezia del Consiglio d'Europa
Da cinque anni il Consiglio d’Europa ha aperto una sua sede italiana a Venezia, città significativa dal punto di vista dell'attività artistica, culturale ed anche per quanto concerne il rispetto dei diritti umani. La cerimonia di consegna delle chiavi e la firma di un accordo con la Città di Venezia sono avvenute il 1 giugno 2011.
I diritti umani e la democrazia sono stati da sempre pilastri fondamentali nella costituzione dell’Europa, per la quale il Consiglio d’Europa si è adoperato fin dal 1949, anno della sua fondazione. Venezia, attraverso le sue istituzioni e i suoi numerosi poli di studio e di ricerca, condivide e supporta gli stessi valori. Venezia, Patrimonio dell’Umanità assieme alla sua laguna, è inoltre da sempre universalmente riconosciuta come crogiuolo di cultura e saperi, con una lunga tradizione votata all’interculturalità, al dialogo, al confronto e reciproco scambio di conoscenze tra paesi e popoli.
Fin dal suo insediamento, l’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa ha costantemente lavorato su questi temi cari al Consiglio d’Europa e alla stessa città di Venezia, svolgendo attività di sensibilizzazione, informazione e realizzando eventi atti alla diffusione di idee e buone pratiche volte alla riscoperta dei valori di cittadinanza ed identità europea, attraverso progetti di dimensione internazionale. Tra le tematiche affrontate dalla sede veneziana del Consiglio d’Europa ricordiamo la giornata della memoria, la questione delle pari opportunità e del ruolo della donna nel contesto Euro Mediterraneo, la formazione e la partecipazione attiva della cittadinanza al patrimonio culturale.
L'ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa ha inoltre concluso tre significativi accordi di cooperazione locale con VIU – Venice International University, per attività legate allo studio e alla ricerca su temi di matrice geopolitica, con EIUC – European Inter-University Centre for Human Rights and Democratisation, per attività legate allo studio e alla promozione dei diritti fondamentali dell’uomo e con Ca’ Foscari in materia di cooperazione nel campo dei diritti umani, della democrazia, della giustizia costituzionale, dei sistemi giuridici ed elettorali e della cultura.
Da luglio 2015 l'ufficio è sotto la guida della Direttrice Luisella Pavan-Woolfe, già Ambasciatore dell'Unione europea presso il Consiglio d'Europa e Consigliere principale del Servizio Europeo per l'Azione Esterna.
Attività dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa per promuovere la Convenzione di Faro
La Convenzione del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (Convenzione di Faro) introduce un concetto di patrimonio culturale ampio e completo, inteso come un “insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione”. Entrata in vigore nel 2011, è stata firmata dall’Italia nel 2013, ma non ancora ratificata.
La Convenzione di Faro elabora un approccio innovativo in relazione a patrimonio e beni culturali, da intendersi quali strumento per agevolare la risoluzione delle questioni sociali, politiche ed economiche. Essa si propone in particolare di rafforzare la coesione sociale attraverso la gestione della diversità; migliorare l'ambiente di vita delle persone e la qualità della vita; ampliare la partecipazione democratica.
Per promuovere la Convenzione, l'ufficio di Venezia del Consiglio d'Europa ha organizzato una serie mirata di iniziative di implementazione dal 2013 ad oggi. Venezia è infatti con Pilsen e Marsiglia, una delle città “laboratorio” identificate dal Consiglio d’Europa per testare la Convenzione. Le iniziative veneziane includono incontri di studi e analisi e l’organizzazione di varie “passeggiate patrimoniali” su temi quali i luoghi della produzione artistica, il patrimonio industriale tessile e le botteghe degli artigiani.
Oltre a queste attività nel 2016 è stato inaugurato un primo corso di formazione sulle passeggiate indirizzato ad alcune comunità patrimoniali nazionali. Partendo da un’esposizione del quadro giuridico di riferimento si è arrivati ad un livello pratico e operativo volto a mostrare come si realizza una passeggiata patrimoniale.
Nel 2016, il 22 e 23 settembre ha avuto luogo a Venezia un “Atelier” di Faro, conferenza internazionale a cui hanno partecipato rappresentanti di dodici Paesi intenzionati a firmare la Convenzione.
La conferenza ha offerto l’occasione di vedere cosa associazioni e comunità patrimoniali fanno a Venezia attraverso tre passeggiate patrimoniali che hanno condotto i partecipanti all’Arsenale, ad incontrare degli artigiani che lavorano il legno e a scoprire liutai, segreti e armonie della musica del ‘700 a Venezia.
Le passeggiate patrimoniali sono una sequenza di incontri con testimoni lungo percorsi tematici durante i quali i cittadini riscoprono luoghi come patrimonio culturale della propria comunità, non solo per il valore artistico-architettonico dei siti e per la loro portata storica, ma anche per il significato che hanno assunto nello svolgimento della vita quotidiana e nelle attività attuali.
Le Giornate Europee del Patrimonio (GEP) nel 2016 si sono tenute il 24 il 25 settembre. In occasione delle GEP, l’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa in collaborazione con numerose associazioni culturali veneziane, venete e d’altre regioni d’Italia ha organizzato una ventina di passeggiate patrimoniali in luoghi significativi per il patrimonio culturale di varie località.
La mostra “Camminare e vivere i beni culturali”, coorganizzato dall’Archivio della comunicazione del Comune di Venezia e dal Consiglio d’Europa, ufficio di Venezia ha illustrato attraverso fotografie e documentazioni le passeggiate patrimoniali tenutesi in occasione delle GEP 2016.