Il Veneto PER ME

Este è un luogo ed una città con quasi tre millenni di storia. Le leggende di Diomede ed Antenore sono solo il respiro greco – adriatico di un territorio destinato a diventare uno dei centri più importanti dei veneti antichi, primi abitanti di questo luogo, creatori di una propria identità culturale, artistica e con una propria lingua autonoma: il venetico Questa popolazione dedita all’agricoltura, ed abile nell’allevamento - particolarmente prestigiosa era l’attività di allevamento dei cavalli - aveva forti e consolidate credenze religiose, magnifiche produzioni bronzee e fittili, armature e vestiti ed intratteneva scambi commerciali e culturali con la vicina Etruria e poi con Roma il cui potere e influenza si stava estendendo sempre più su tutta la penisola italica. Ed è con Roma che Ateste, nome con il quale era nota in epoca romana diventa un importante centro urbano collocato sulla Aemilia Minor che collegava Bologna con Aquilea. Veneti e romani non entrarono mai in conflitto, in questi luoghi civiltà venetica e romana si assimilarono e pacificamente convissero strette da un rapporto di amicizia ed alleanza. Il mito di Antenore servì anche a questo. Qui nel 31 a.C. arriveranno i veterani che combatterono ad Azio la battaglia in cui Ottaviano, il futuro imperatore Augusto, sconfisse Marco Antonio e Cleopatra. E l’età augustea è il momento di maggior prosperità per Ateste la città ha un foro pubblico, un acquedotto, quartieri residenziali di lusso come testimonia la villa del serraglio Albrizzi ma anche botteghe e laboratori artigianali. Oggi siamo circondati dai frammenti di quell’epoca, celati sotto i nostri piedi, o svelati nel sito di un antico quartiere romano e possiamo immaginare la magnificenza di quell’epoca dai reperti esposti nella piazza maggiore. Mentre i documenti ed i manufatti più preziosi sono esposti al Museo Nazionale Atestino. Noi abbiamo visitato questi luoghi, li abbiamo trovati. Abbiamo viaggiato alla ricerca di "Este romana: frammenti dal passato"